LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI: L'Importanza dei Tempi e dei modi del "Trasferimento" del minore dalla famiglia affidataria a quella adottiva

Il passaggio  di un minore da una famiglia affidataria alla sua famiglia biologica o alla sua   famiglia adottiva è un momento delicato che può avere profonde ripercussioni sul benessere emotivo e psicologico del bambino.

La nostra associazione, impegnata nella tutela dei minori, vuole richiamare l'attenzione sull'importanza della gestione dei tempi del passaggio definitivo e  della continuità affettiva  in questi delicati momenti.

 

Nel caso recente di X, un bambino di poco più di due anni, dopo ventiquattro mesi di affido, desideriamo esprimere alcune riflessioni sulle modalità e la tempistica dell'esecuzione del suo trasferimento da una famiglia all'altra.

Pur rispettando pienamente la decisione del tribunale per i minori di procedere con l'adozione, riteniamo fondamentale che ogni passo sia fatto nel miglior interesse del bambino, per promuovere la sua stabilità e crescita armoniosa.

 

LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI

 

Gentilissimi, 

ci rivolgiamo a voi in qualità di associazione per esprimere il nostro profondo disaccordo riguardo la recente decisione di trasferire un bambino di poco più di due anni, dopo 24 mesi di affido eterofamiliare, nella sua famiglia adottiva in soli tre giorni.

Consapevoli che le decisioni relative alla tutela dei minori siano prese con la massima attenzione e responsabilità da parte delle autorità competenti, ci sentiamo in dovere di manifestare il nostro dissenso riguardo alla tempistica e alle modalità di esecuzione di tale trasferimento.

M’aMa fin da subito ha preso le distanze dalle azioni della famiglia affidataria non condividendo la modalità con cui ha gestito questa fase delicata, eppure oggi si sente in dovere di esprimere il proprio dissenso sulla modalità e i tempi messi in atto.

Operando da anni nel settore della tutela dei minori, abbiamo maturato una profonda comprensione delle dinamiche e delle esigenze psicologiche e affettive dei bambini in situazioni di affido e adozione.

Gli obiettivi dell’affido sono (o dovrebbero tornare ad essere) la tutela del minore attraverso una accoglienza temporanea finalizzata alla sua collocazione definitiva: rientro in famiglia di origine o adozione. La famiglia affidataria deve essere formata, consapevole e adeguatamente accompagnata ad un programmato distacco dal minore accolto.

M’aMa, fino ad ora, è rimasta in silenzio ma essendo sempre dalla parte dei bambini, e non degli adulti, non sindacando sulla scelta di procedere alla adozione del minore in altra famiglia ritenuta idonea, ritiene che tre giorni di avvicinamento  non possono garantire il rispetto dei tempi necessari per un adeguato supporto emotivo e psicologico del bambino durante una transizione così significativa da una famiglia all’altra. 

La delicatezza e la complessità di un passaggio così rilevante nella vita di un bambino richiedono una preparazione accurata e un accompagnamento graduale, al fine di minimizzare possibili traumi e garantire il suo benessere psico-fisico.

Siamo fermamente convinte che un approccio più graduale e attento alle esigenze del minore avrebbe potuto favorire una transizione più serena e meno traumatica e la possibile valutazione di una continuità affettiva con la famiglia affidataria. 

Ribadiamo con fermezza la nostra posizione: il benessere del bambino deve essere sempre al centro di ogni decisione.  

Restiamo a disposizione per ogni eventuale confronto o approfondimento che possa contribuire a migliorare le pratiche adottive e affidatarie, nell'interesse primario dei minori coinvolti.

 

Il DIRETTIVO

associazione M’aMa – Dalla Parte dei Bambini

 

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