Caro giudice?

 

 

Caro  giudice,

sono una donna di 49 anni che nel 2021 ha iniziato insieme al marito un percorso per ottenere il decreto di idoneità all’adozione.

 

 Con tranquillità e costante elaborazione delle emozioni e dello stress che inevitabilmente scaturiscono dall’essere esaminati in ogni sfera della propria vita siamo andati avanti, senza farci  troppo scoraggiare da frasi come “forse l’idoneità non la otterrete mai” o perfino quando, al primo colloquio che avrebbe deciso poi per l’idoneità o meno, la frase (che mi fece scendere delle lacrime) “sicuramente sarete idonei ma tanto un figlio non ve lo daremo mai”.

Cosa rispondere a frasi di questo tipo se non “ditecelo subito se è così”? ma la risposta non poteva essere detta ad alta voce perché avrebbe significato dover motivare il perché una coppia considerata idonea all’adozione non sarebbe stata mai presa in considerazione.

L’idoneità all’adozione nazionale e internazionale è arrivata a luglio 2022 dal Tribunale dei Minorenni di Roma, eravamo molto felici di aver almeno ottenuto l’idoneità che ci avevano detto che forse non ci avrebbero dato.

 

Ci sarebbe stato un lieto fine?

 

Per noi dopo tutte le brutte frasi ricevute era già un grandissimo traguardo, eppure non potevamo non domandarci perché le persone che ci hanno conosciuti davvero, le assistenti sociali soprattutto e la psichiatra della ASL ci avessero fatto tanti complimenti per come viviamo le nostre vite e per il sano modo di elaborare le stesse ogni giorno (messo tutto nero su bianco) mentre chi non ci conosceva, non solo ha messo in dubbio il lavoro svolto da chi era stato chiamato proprio da loro a svolgere ma ha avuto la presunzione di sapere già chi fossimo in cinque minuti.

Forse la realtà è che non gli interessava sapere chi fossimo ma solo scrivere un decreto secondo quanto stabilito ... dalla legge? 

Per la legge italiana non abbiamo diritto neppure a sapere se siamo idonei o meno ma possiamo andare a domandare dopo un ragionevole lasso di tempo.

 

Ho sentito molte frasi da allora, ci siamo iscritti alla rete delle #MammeMatte dove abbiamo conosciuto molte realtà, abbiamo imparato e capito tante cose e una conclusione alla quale sono arrivata in particolare e che oggi vorrei scrivere a caratteri cubitali è

 

SI CERCA LA FAMIGLIA PERFETTA SENZA PENSARE CHE FORSE LA FAMIGLIA PERFETTA E’ QUELLA CHE FORSE AVRA’ PIU’ POSSIBILITA’ DI “RENDERE” UN FIGLIO IN AFFIDO O IN ADOZIONE PERCHE’ SPESSO LA FAMIGLIA

PERFETTA VUOLE IL FIGLIO PERFETTO.

 

Non si giudica nessuno ed io sono l’ultima persona che può farlo ma esistono coppie e famiglie che sembra vivano in realtà parallele, i problemi non li toccano, la vita in un certo senso gli sorride o almeno così è in apparenza e questo è quanto basta ai giudici minorili, conosco tante famiglie, chiamiamole di media borghesia che apparentemente vivono vite perfette e si guardano bene dal mostrare a chiunque una benché minima debolezza, non posso dargli torto del resto l’abito in Italia fa il monaco. 

Queste famiglie vengono scelte, ovvio!

Davanti alla mia complicata vita, la loro è perfetta per ospitare un figlio bisognoso ma queste, ovviamente non tutte, sono le famiglie che quando ci parli ti dicono voglio “un bimbo piccolo perché così non ha subito traumi e me lo cresco come voglio”, quelle che immaginano che arrivi riccioli d’oro in persona a colmare la loro vita di gioia e amore, magari è così magari no ma il rischio di incappare in un’enorme delusione che possa far crollare tutto il loro sogno è alto.

Noi che abbiamo conosciuto la “puzza” della vita che siamo caduti e ci siamo rialzati tante volte e per questo abbiamo preso o prendiamo a volte medicinali, noi che abbiamo subito operazioni importanti che hanno lasciato qualche strascico, che abbiamo combattuto con un tumore, noi che lavoriamo 18 ore al giorno ma riusciamo comunque a portare a termine tutti i compiti della giornata e abbiamo anche il tempo di andare a fare quattro chiacchiere con gli amici, noi che ogni giorno lanciamo urli e strilli che ci sentono fino in Africa ai nostri figli biologici affinché crescano educati e seri, volano scarpe e scope e non sia mai che lo vengano a sapere i servizi sociali! noi che abbiamo a che fare ogni giorno con le cose “brutte” della vita e apparentemente sembra non abbiamo tempo per null’altro o ancora noi che siamo una donna che ama un’altra donna o un uomo che ama un altro uomo ma felici e appagati, noi NON SIAMO LA FAMIGLIA PERFETTA

perché abbiamo già i “nostri problemi” non ci sarebbe spazio per i bisogni di un bambino, e chi l’ha detto?

 

Non siamo idonei pur essendolo eppure noi NON VOGLIAMO IL FIGLIO PERFETTO perché sappiamo che non esiste e forse, dico forse, sapremmo imparare più facilmente come prendere il  bambino o ragazzo nevrotico, isterico, incavolato con il mondo per tutto quello che ha subito nella sua breve vita perché lo siamo o lo siamo stati anche noi!

Quello che in questi ultimi anni ho appreso di più è che non c’è fiducia da parte delle istituzioni nei confronti di coloro che sono competenti in materia.

 

Tu giudice dai mandato ai carabinieri di controllarmi la fedina penale, alla ASL chiedi di verificare come sto fisicamente e psicologicamente, all’assistente sociale chiedi una relazione sull’aspetto psicosociale di tutta la

sfera familiare e quando arrivano le carte, leggi “la persona è equilibrata, sana, economicamente valida, non ha pendenti” poi leggi “la persona ha o ha avuto questo problema ecc. ecc.” passi ad un’altra relazione, stessa cosa ma questa famiglia rispetto alla precedente non ha problemi di alcun genere, non ha problemi??? 

Chi è che non ha problemi?

Così prendono due faldoni uno per le coppie che “vanno bene” e uno per quelle che “non saranno chiamate mai”. 

Funziona così?

Dopo tutto questo tempo e l’aver riscontrato tante contraddizioni mi fa capire quanti minori saranno lasciati al loro destino e il perché.

 

Le associazioni che si occupano dei diritti dei minori lavorano letteralmente giorno e notte per portaresostegno in primis ai bambini e ragazzi nelle comunità e poi alle famiglie, perché non potete  affidarvi alle loro competenze? Perché una persona che non è psicologa, psicoterapeuta o psichiatra che è laureata in legge e talvolta non conosce la differenza tra una nevrosi e una psicosi può arrogarsi il diritto di decidere se le persone vanno bene per un minore oppure no, se possono farcela oppure no? Perché una coppia idonea all’adozione non può avere le stesse possibilità di tutti gli altri e se va bene gli vengono proposti casi disperati, scartati dalla “famiglia perfetta” e per i quali sarebbe necessario che almeno uno dei genitori abbandonasse il proprio lavoro, cosa che non sempre può essere fattibile? Noi persone imperfette con famiglie imperfette possiamo

gestire ragazzi o bambini che richiedono un equilibrio mentale fuori dal comune? 

 

Eppure siamo nel faldone delle famiglie che non vanno bene!

 

Famiglie scartate abbinate a bambini scartati, è così che funziona?

Care istituzioni, quello che ho capito io e mi fa specie che non lo abbiate capito voi è che “esiste” una famiglia idonea a sostenere quel preciso bambino ma questo lo può sapere solo chi conosce i bambini e le famiglie che si offrono.

Oggi vi chiedo di affidarvi di più a chi è preparato e formato per questo lavoro ed è andato a casa di queste famiglie, che le conosce nel profondo perché ci parla ogni giorno e ne conoscono i limiti a volte più di loro stessi. 

Basta con le famiglie di categoria A e di categoria B non è una partita di pallone. Eliminate i faldoni e aprite le porte ad un nuovo modo di pensare l’affido e l’adozione. Ne hanno bisogno i minori ne hanno bisogno le famiglie e ne gioverebbe anche la burocrazia che sembra oramai bloccata in un collo di bottiglia.

 

Roma, 06/11/2023 Un’aspirante #mammamatta

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