.......Come funziona il vostro intervento?
“Ci chiamano tribunali e servizi sociali. Abbiamo da loro un mandato formale gratuito per metterci alla ricerca di famiglie attraverso appelli totalmente anonimi (nessun bambino si riconoscerà mai in quel messaggio). Quando troviamo qualcuno disponibile, cerchiamo di capire tramite tanti colloqui se sono le persone adatte. Poi spetta al tribunale o al servizio sociale decidere se effettuare l’abbinamento per l’adozione o per l’affidamento”.
Riuscite a trovare sempre una famiglia per questi bambini considerati ‘difficili’?
“Ogni volta che arriva un caso particolare, penso: ‘Stavolta non ce la facciamo’. Invece succede sempre qualcosa che ci smentisce in positivo. Per esempio avevamo una bimba con una brutta malattia che, in sintesi, le mangia pezzetti di cervello: ha trovato due genitori che la amano oltre ogni cosa. Una coppia di donne, nel nostro progetto ‘Affidiamoci’, ha preso in affido un bambino che apparentemente aveva una disabilità gravissima, da renderlo quasi in stato vegetativo. Con amore e pazienza, gli hanno fatto fare progressi incredibili. Ora mangia, parla, cammina, ride. Ha ancora delle disabilità, ma non così gravi come sembrava. Avevamo un bambino con problemi psichiatrici che rubava i crocifissi, si svegliava e pregava, faceva cose strane: ha trovato una famiglia che lo ha accolto in maniera totale e questi episodi non sono più accaduti”.....
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